Non so ancora se riesco a farlo uscire nel prossimo numero. Intanto, come promesso, ve lo do n pasto...
Dal mio angolo di mondo
Rinasce il periodico GIO a Fontanafredda
Tra i giovani oggi c’è voglia di comunicare. Da questa leva a Fontanafredda si è ricostituito, dopo una pausa di silenzio, il gruppo redazionale di GIO, ribattezzato periodico di partecipazione giovanile. Composta da ragazzi e ragazze di età e sogni diversi, la redazione di GIO ha ripreso in mano le fila di un discorso interrotto qualche anno fa, ha ottenuto di poter mettere in piedi un laboratorio di giornalismo condotto dal direttore di Alidee e ha cercato e ottenuto tutti gli appoggi necessari dalle istituzioni per poter ripartire, meritandosi infine la tenacia dell’animatrice Marangela Da Re.
La redazione di GIO si è quindi messa in discussione e ridefinita secondo le competenze e gli interessi dei giovani giornalisti, si è misurata con la difficoltà e col senso non autoreferenziale dello scrivere pubblico. Perché qualcosa che interessa me dovrebbe interessare anche gli altri? Che cosa rende un evento della vita meritevole di diventare notizia? A chi voglio parlare con i miei articoli? Cosa voglio ottenere tessendo insieme le storie di ragazzi diversi e accomunati da un luogo di vita?
Queste le domande che i redattori di GIO si sono posti. Gli appuntamenti del laboratorio sono così diventati un luogo fisico di incontro, l’appuntamento del sabato pomeriggio nel nuovo spazio al quartiere Satellite, e un luogo virtuale, il blog di GIO. Nei blog, molto più che in altre forme meno leggere di comunicazione, si trovano oggi le cose più interessanti della comunicazione giovanile.
La scrittura ha così cominciato a manifestare il suo potere di filtro e di ancoraggio. Si scrive di musica, di come si costruiscono o si dovrebbero costruire le case, di birre lituane, di pena di morte, di eroine letterarie e di strane storie. Si discute di come comporre una pagina e del carattere da usare.
I ragazzi di GIO vorrebbero fotografare il loro angolo di mondo come Auggie Wren, il personaggio del racconto di Paul Auster che si era procurato in modo rocambolesco e in apparenza casuale una macchina fotografica e dal nulla cominciò a fotografare l’angolo di strada dove aveva il suo negozio di tabaccheria. Ogni giorno, per anni e anni. Sono quei particolari che sfuggono a chi va di fretta, a chi ha uno sguardo ad altezza diversa sul mondo, che potrebbero interessare ai redattori di GIO e ai loro lettori. Prendete questo frammento dal blog:
Di fronte a casa mia hanno ultimato un piccolo palazzo e proprio oggi lo stanno dipingendo: se la matematica non è un'opinione, non lo è nemmeno la scelta di un colore così orrrrrido che più orrido non si può. Un colore tra l'altro che non saprei definire, è compreso tra l'arancione ed il rosa intenso, anzi no penso che il pantone non lo comprenda ancora e quindi si chiamerà con il nome della mia via. Un condominio non è come una stanza di casa tua che puoi dipingere come cavolaccio ti pare, questa o è uno scherzo o è davvero un'offesa al paesaggio. Il brutto è che oggi ero lì impotente di fronte a questo obbrobrio, lo vedevo crescere piano piano, pennellata dopo pennellata, e mi chiedevo: ma i pittori sono ciechi ?!
Tutto questo per dirvi che ora hanno rovinato uno dei miei soggetti preferiti: l'alba sul terrazino di casa mia con le sagome nere delle case e dei pali della luce...davvero poetico. Purtroppo adesso anche chiudendo al massimo l'obiettivo si vedrà questa schifezza arancione-rosa che spunta a sinistra. (elisa).
La sfida è quella di trasformare le visioni soggettive in esperienze di partecipazione giovanile. La comunicazione è una di queste strade, sempre che i lettori abbiano la pazienza di fermare lo sguardo e di non dire subito che tutto sembra uguale.
3 commenti:
Uh che bello... si dai, prima che puoi fallo uscire!
Che bravo il nostro maestro!
^_^
Complimenti massimo...bello proprio l'articolo. Hai fotografato davvero bene tutto il nostro percorso fatto insieme in questi mesi; hai messo anche il mio post sul colore della casa - che vergogna, rileggendolo ho notato che forse non mi sono espressa in una lingua italiana molto aulica!
Se ieri sperano nell'incontro di una guida "giusta" per GIO, oggi è realtà. Grazie
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